Vi è mai venuto in mente di rimettervi in discussione? Avete mai deciso di non accontentarvi? Avete mai mollato tutto per ricominciare? Lascereste il vostro porto sicuro per scoprire altri posti dove vivere? Provateci! Non è facile ma provateci! Noi, come sapete, l’abbiamo fatto più volte, è un’esperienza forte e costa fatica ma è libertà pura! Io mi rendo conto fino in fondo di quanto sia un’esperienza incredibile quando incontriamo persone. Quando raccontiamo che stiamo viaggiando in camper con tutto quello che ha importanza per noi e che stiamo cercando un posto dove fermarci, la gente rimane quasi sempre senza parole… È bello, è vero, ma spesso non si parla dei momenti difficili! Ne parlo poco anch’io. Ma oggi voglio scrivere anche di quelli, di quello che succede quando non ho tempo e soprattutto voglia di raccontare, dei momenti di tristezza e di solitudine… Non riuscirò a descrivervi tutto, sono senzazioni complesse, sono successe troppe cose in questi ultimi mesi ma cercherò di darvene un’idea. Noi cerchiamo sempre il lato positivo di tutto quello che ci succede, forse è la nostra forza, siamo persone entusiaste ed ottimiste. Per questo mi piace condividere i momenti belli ma capitano anche momenti in cui ci chiediamo “cosa stiamo facendo?”, momenti in cui non riusciamo nemmeno a ricordare perché abbiamo lasciato le poche certezze che a fatica avevamo raggiunto, momenti in cui vorremmo tornare indietro perché la salita è troppo ripida… ci è successo più volte durante il nostro ultimo viaggio, quello nella foto è l’itinerario fatto prima di decidere di fermarci in Francia, 10 000 km e 5 mesi passati in camper.
Per me i primissimi giorni di viaggio sono stati difficili proprio per i mille dubbi, siamo partiti all’inizio di settembre dal Piemonte, avevamo caricato tutto quello che potevamo sul camper ed eravamo partiti in cerca di un posto che potesse piacere a tutti, nuovamente 7 opinioni da organizzare. Di nuovo quindi avevamo fatto la cernita di quello che ci serviva veramente, di nuovo avevamo ridotto al minimissimo le nostre cose. Sì perché viviamo con poco ma quando ci fermiamo accumuliamo comunque.
Mi ricordo molto bene la prima notte, mi ricordo la paura… non riuscivo a dormire, ripensavo a tutto quello che avevamo passato da quando eravamo tornati in Europa, a tutta la fatica fatta per tentare di rimanere in Italia e mi chiedevo se non avremmo piuttosto dovuto accontentarci. In Italia, è vero, avevamo poco, facevamo fatica, non avevamo trovato quello che cercavamo ma avevamo pur sempre ricostruito il nostro piccolo mondo. E ora avevamo di nuovo mollato tutto per andare alla ricerca di un posto dove vivere. Alla paura, si sommava anche la tristezza per Sofia che lasciava un’amica, lei è l’unica che sarebbe rimasta a vivere lì, era contenta di partire perché ama viaggiare ma avrebbe voluto portare Emma con sé. Per tutti gli altri eravamo più tranquilli, avevano contribuito alla decisione di partire, anzi tutto era partito proprio da loro ma durante il mese di agosto erano successe varie cose, chi aveva trovato un nuovo amico, chi l’anima gemella… Ma non si poteva più tornare indietro, la casa era vuota, avevamo dato disdetta, avevamo venduto quello che non ci serviva, dovevamo partire! Cercavo di concentrarmi sul pensiero che era diventato troppo difficile economicamente e che in Italia non vedevamo un futuro né per noi né per i ragazzi.
Abbiamo raccontato molto del nostro viaggio strada facendo sulla nostra pagina, è stato un viaggio incedibile, la paura è presto passata e ci siamo goduti i giorni, i posti, gli incontri. Ma poi? Che cosa succede quando ci si ferma? È una cosa che ci chiedono spesso, che cosa succede quando finisce il viaggio? Che cosa succede quando si torna in una casa? E soprattutto come si riesce a tornare ad una vita regolare? Devo dire per cominciare che, in realtà, non abbiamo una vita molto regolare nemmeno quando ci fermiamo, già solo per il fatto che i ragazzi non vanno a scuola e facciamo lavori saltuari. Viviamo a modo nostro anche da stanziali. Rimane il fatto però che rispetto alla vita in camper, cambia molto!
Questa volta, il momento della fine del viaggio é stato incredibilmente duro! Siamo arrivati qui alla fine di dicembre ma mancava un documento per poter entrare in casa, questo documento l’abbiamo aspettato per più di un mese. Ci siamo appoggiati a casa di amici, continuando a vivere in camper e passando le giornate tutti insieme. La convivenza non è stata per niente facile a causa di ritmi di vita, abitudini e alimentazione completamente diversi. A questo si è aggiungiunto il fatto che i bimbi non andavano sempre d’accordo e ad un certo punto abbiamo deciso di allontanarci… Non ci siamo mai sentiti così soli. Vivere in camper mentre si viaggia è una cosa, viverci da stanziali, in un posto che non si conosce ancora bene è davvero molto più complicato, specialmente in pieno inverno e in 7. Abbiamo vissuto per un pò in un area sosta in un paese non lontano dalla casa, ci serviva acqua e elettricità per scaldare il camper. Non eravamo per niente attrezzati ad affrontare il freddo visto che pensavamo di passare l’inverno in Portogallo, abbiamo anche dovuto comprare vestiti caldi nei mercatini dell’usato. In più Massimo non stava per niente bene, il nervo sciatico non lo faceva dormire, usciva tutte le notti per camminare. Nonostante tutto, abbiamo iniziato a fare colloqui, ci servivano soldi in vista delle nuove spese, e abbiamo affrontato tutta la burocrazia per poterci fermare. Insomma, credo sia stato uno dei periodi più tosti della nostra vita! Ci guardavamo la sera e ci chiedevamo veramente perché eravamo “finiti” lì, ci sembrava di aver sbagliato tutto! Avevamo deciso di dare retta ai ragazzi perché la Francia è un paese che ti dà una possibilità, ora lo possiamo anche confermare, ma in quel momento sembrava tutto nero!
Poi è arrivato il giorno in cui siamo riemersi, Massimo ha iniziato a stare meglio, anche grazie a una cara amica che ci ha dato consigli, sono arrivate le chiavi, ci siamo messi a sistemare casa tutti insieme, abbiamo pulito, dipinto, ci siamo messi in cerca di tutto quello che ci serviva per arredare casa, tutto di seconda mano ovviamente, abbiamo iniziato a piantare semi in vista di un orto, abbiamo conosciuto persone… Tutto ha ricominciato ad essere più facile. Ora ci rendiamo conto che tutta questa fatica è servita, faceva parte del cammino, ce l’abbiamo fatta! Siamo felici, i ragazzi stanno bene, stanno migliorando il loro francese, hanno incontrato amici, Tommaso ha trovato un lavoro e riesce ad andare a trovare Irene che sta a Firenze… tante piccole conquiste in un nuovo paese straniero e un nuovo capitolo della nostra vita.