Quanto poco può costare vivere e viaggiare in 7!

Sento molte persone che non viaggiano perché non se lo possono permettere, molte altre rimangono stupite che una famiglia grande come la nostra, che oltretutto ha fatto la scelta di vivere con uno stipendio ridotto, possa viaggiare. Come sapete, abbiamo vissuto vari mesi “senza lavorare”, o meglio senza stipendio. Durante il nostro viaggio in camper e nei mesi in cui abbiamo vissuto nel Lazio, vivevamo solo grazie all’affitto che ci arriva dal Brasile e facendo i volontari in cambio di generi alimentari.

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Si viveva con 1000 euro al mese in 7! Com’è possibile? È possibile perché abbiamo ridotto al minimo i nostri bisogni. Ci vestiamo di seconda mano, ricicliamo molte cose che altri regalano o buttano, scambiamo prima di comprare… Noi abbiamo dovuto re-imparare moltissime cose, già per i bimbi è tutto più normale. Per esempio, Tommaso ha un ottimo computer portatile che è riuscito a scambiare con una bici da corsa che aveva ricevuto da un signore che non la usava… Grazie a quello, porta avanti la sua passione per la fotografia e sta imparando con Marcos (https://sevenontheroadblog.wordpress.com/2017/05/19/unschooling-e-volontariato/ ) a fare anche video mettendo in sequenza le foto.

Nonostante le poche risorse che abbiamo, riusciamo a mangiare 100% bio! Non bio certificato, ma bio del piccolo contadino, della piccola azienda, di produttori di Genuino Clandestino… Sicuramente, ci vuole un pò di tempo per trovare i posti dove comprare i prodotti ma non è così difficile! Per farvi degli esempi, tutto l’inverno abbiamo comprato clementine e arance di un ragazzo calabrese, ci costavano 1,50 euro al kg compresa la spedizione, anche l’olio d’oliva lo compriamo da lui, 8 euro al litro compresa la spedizione. La farina che compriamo è quella della famiglia Di Pietro di Capena (RM), è bio, di grani antichi e parte da 1,20 al kg, vi sfido a trovare una farina simile a questo prezzo al supermercato ma soprattutto conosciamo le persone che la producono. Il riso, anche questo di una varietà antica il Rosa Marchetti, lo compriamo qui https://www.risopraino.com/ e lo paghiamo 7 euro il sacco da 5 kg. Al supermercato non trovate un riso bio a quel prezzo! Siamo andati a visitare l’azienda, abbiamo visto come lavorano, ci hanno dedicato un pomeriggio. Sappiamo quello che compriamo, sappiamo chi sosteniamo con i nostri acquisti. Da loro compriamo anche orzo e miglio. L’olio di girasole lo compriamo da un ragazzo molisano, 3 euro al litro, e lo fa arrivare presso la casa di nostri amici a Magliano Sabina (da Giulia e Lucio, dove l’anno scorso abbiamo imparato a mietere a mano). La frutta e verdura la riceviamo, la coltiviamo, la scambiamo e quando non ce l’abbiamo la compriamo presso un piccolo produttore che ha dei prezzi veramente alla portata di tutti. Poi ricordatevi che l’autoproduzione fa risparmiare un bel pò, noi ci facciamo il pane, la pizza, i dolci, i biscotti, facciamo marmellate, la nutella, la passata, le conserve, gli unguenti e tante altre cose. Non solo ci risparmiamo ma di nuovo sappiamo esattamente quello che mangiamo e che utilizziamo.

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un pò del nostro orto…

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Questi sono solo esempi, per farvi capire che non è vero che per mangiare bio bisogna essere ricchi. Bisogna però che diventi una priorità.

Ma torniamo ai viaggi, anche loro devono diventare una priorità, altrimenti c’è sempre qualcosa che ci può fermare. Serve sicuramente un certo investimento almeno per lo spostamento in sé. Noi abbiamo un salvadanaio, o meglio una scatoletta di cartone, in cui mettiamo le monete che ci avanzano. Inoltre, siccome in questo periodo Massimo sta lavorando, riusciamo a risparmiare qualcosa. Abbiamo quindi già in programma i prossimi due viaggi 😀 Andremo 10 giorni in Marocco in novembre. Costo del volo: 280 euro per tutti e 7, già comprato!! E lì, andremo a fare la raccolta delle olive in cambio di vitto e alloggio. L’altro viaggio sarà in Brasile dove dobbiamo tornare entro marzo per conservare il nostro visto. Abbiamo già comprato anche questi biglietti, andata e ritorno per 7 persone Milano – Salvador de Bahia 2462 euro! Anche lì, le spese saranno molto contenute perché abbiamo vari amici da andare a trovare e stiamo cercando luoghi in cui fare i volontari.

 

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Vivere fuori dai binari, parte 2

È passato più di un anno dall’altro post https://sevenontheroadblog.wordpress.com/2016/05/21/vivere-fuori-dai-binari/ ma sono sempre molti i momenti in cui ci sentiamo fuori dal mondo 😀

Qui a Pettinengo, come ho già scritto altre volte, siamo stati davvero accolti bene. Max ha lasciato il lavoro all’associazione per punti di vista differenti ma questo ci ha permesso di avere più tempo per noi e abbiamo messo su un grande orto qui davanti a casa. La gente del paese ci fa un sacco di complimenti.

Ieri però sono successi due episodi che ci hanno fatto pensare molto. Il primo episodio è successo al supermercato. Stavamo in fila alla cassa e mi era rimasto in mano un bicchiere di carta in cui avevamo bevuto acqua. Ho chiesto a Mattia di andarlo a buttare nel cestino. Per questo è uscito passando dalla cassa accanto alla nostra che era chiusa per raggiungere quel benedetto cestino che stava 2 metri più in là. Mattia è un fulmine quindi nel giro di pochi attimi ha fatto il “lavoro” e stava già tornando verso di noi. La cassiera si è girata verso di lui in malo modo e ha chiesto “Ma da dove sbucchi tu??” Mattia è rimastro pietrificato e ha guardato verso di me. A quel punto, la cassiera si è girata e sempre con un tono a dir poco alterato ha chiesto “Ma di chi è questo bimbo??” Io ho risposto che era mio. Sempre gridando, ha detto che lui non poteva assolutamente uscire dalla cassa chiusa. Al che ho risposto con molta calma che era semplicemente uscito per buttare un bicchiere. Non contenta ha continuato dicendo che, se l’avesse visto la guardia giurata, sarebbe stato rimproverato. Ho allora risposto che non credevamo fosse così grave e che comunque Mattia non sarebbe morto per un rimprovero! Ho chiesto se poteva ripassare per raggiungerci e lei ha detto che non poteva. Ho risposto “Va bene, vuol dire che ci aspetterà dall’altra parte!” e Mattia si è messo buono buono nell’angoletto ad aspettarci… L’episodio in sé non è niente di che ma mi sono chiesta che vita debba fare quella signora per avere reazioni del genere… Forse perché abbiamo vissuto molti anni in Brasile e nessuno alzerebbe mai la voce con un bambino, nessuno avrebbe avuto una reazione del genere per una cosa così futtile, lì la gente è sempre gentile e sorride… Non mi piace fare paragoni, anche perché siamo ormai rientrati da un anno e mezzo e dobbiamo cercare di adattarci alle regole, ma trovo molto triste questo tipo di reazione.

L’altro episodio è successo a Max ed è ancora più triste perché in questo caso c’è pure premeditazione! Come ho detto, Max non lavora più per Pacefuturo ma fa ancora le consegne dei pasti ai migranti, lavora per Claudia che gestisce la Caffetteria di Villa Piazzo (se passate in zona vi consiglio molto di venire a prendere un aperitivo o di venire a cena perché il posto è incantevole e merita davvero https://www.facebook.com/caffetteriadivillapiazzo/) e prepara appunto i pasti per i ragazzi. Alla consegna di due sere fa, Max si è reso conto facendo una curva che doveva avere messo male i contenitori del cibo. Per questo si è fermato, era praticamente arrivato alla prima casa in cui doveva consegnare e ha controllato la situazione all’interno del furgone. Meno male perché effettivamente si era rovesciata una parte del sugo. I ragazzi lo hanno aiutato a pulire, gli hanno dato una vecchia maglietta con cui ha tolto il più possibile e l’ha buttata nella spazzatura. Poi gli hanno dato dell’acqua con cui ha pulito un pò meglio l’interno del furgone e la strada. Quando è ritornato alla Villa per lasciare il furgone, ha chiesto a Jonny, uno dei ragazzi che lavora in cucina, se gli dava altra acqua e uno straccio per pulire più a fondo. Jonny gli ha detto di non preoccuparsi, che se ne sarebbe occupato lui. E così ha fatto. Il giorno dopo, Claudia ha chiamato Max chiededogli di spiegarle cosa era successo la sera prima… Voleva la sua versione visto che era venuto il sindaco in persona a lamentarsi perché avevano dovuto andare a pulire la strada con l’idropulitrice per “lo schifo lasciato dal suo furgone”! Ora io dico, il sindaco è venuto perché sarà stato chiamato da qualcuno… questo qualcuno deve aver visto la scena… avrà visto che una persona era in difficoltà, che ha pulito con l’aiuto dei migranti e che ha fatto del suo meglio… Ci si può rovinare la vita e rovinare quella degli altri per una macchia d’olio sull’asfalto?? Non era meglio uscire, parlare con Max e chiedergli se riusciva a pulire un pò meglio e magari dare anche una mano?? Siamo rimasti allibiti!

Meno male, sono davvero molte le persone gentili, presto vi devo raccontare del meraviglioso scambio che stiamo facendo con Manuela che ogni mercoledì insegna ai bimbi a dipingere, e noi continuiamo a vivere a modo nostro cercando di far capire alla gente che regalando tempo e sorrisi si vive molto meglio.

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Di ritorno a Pettinengo

Sono passati quasi 3 mesi dal mio ultimo post… sono stati giorni intensi e più di due mesi senza connessi0ne! La nostra vita è di nuovo cambiata un bel pò 😀 Ci è stato proposto di collaborare con l’Associazione Pacefuturo e abbiamo quindi deciso di lasciare il Lazio per trasferirci in Piemonte! Dopo essere tornati a casa in ottobre, ci siamo presi quaranta giorni per prepararci, abbiamo smontato tutto quello che avevamo montato pochi mesi prima, abbiamo inscatolato i nostri libri e le nostre poche cose, abbiamo caricato in camper tutto quello che ci entrava e siamo partiti.

Siamo arrivati qui verso la metà di novembre, per una decina di giorni ci siamo accampati nella biblioteca di Villa Piazzo, sede di Pacefuturo, abbiamo sistemato e pulito la casa parocchiale di Selve Marcone, piccola frazione di Pettinengo, visto che il parrocco ci ha offerto la possibilità di viverci.

Devo dire che ci stiamo trovando benissimo, i bimbi hanno già legato, fanno sport e… hanno visto la neve per la prima volta! È stato davvero molto emozionante ❤ Ci siamo attrezzati per affrontare il nostro primo inverno dopo 8 anni, molti amici ci hanno aiutati dandoci vestiti caldi per tutti, abbiamo comprato un sacco a pelo per ognuno dei bimbi visto che in casa riscaldiamo solamente la zona giorno ma ci troviamo in una zona dove il freddo è molto secco e sinceramente pensavamo di “soffrire” molto di più.

Recentemente siamo stati contattati da una giornalista che si era incuriosita del nostro modo di vivere e ha scritto questo su di noi  http://www.lastampa.it/2017/01/15/edizioni/biella/dal-brasile-a-pettinengo-la-famiglia-amish-che-vuole-insegnare-ai-migranti-la-vita-autosostenibile-7khB5NxPyfXoDpyf9bxyJL/pagina.html

Il titolo ci ha un pò sorpresi. È vero che viviamo un pò fuori dagli schemi, che i nostri figli non vanno a scuola e che sono tanti ma Amish è un termine che non ci sentiamo per niente. Inolte, ci piace aiutare le persone che ne hanno voglia ad avere una vita il più possibile autosostenibile ma non abbiamo la pretesa di voler insegnare 🙂 Per il resto però è stato un articolo molto carino, rispecchia un pò il modo in cui siamo stati accolti qui, con curiosità ma anche con molto affetto.

Siamo ora alla ricerca di un pezzetto di terra dove fare l’orto, abbiamo sparso la voce visto che ci sono tanti terreni abbandonati e ci piacerebbe approfittare di spazi inutilizzati, vedremo. Nel frattempo abbiamo già trovato chi vende i propri ortaggi bio, il miele, il vino… ci stiamo ricreando il nostro piccolo mondo insomma!