È passato più di un anno dall’altro post https://sevenontheroadblog.wordpress.com/2016/05/21/vivere-fuori-dai-binari/ ma sono sempre molti i momenti in cui ci sentiamo fuori dal mondo 😀
Qui a Pettinengo, come ho già scritto altre volte, siamo stati davvero accolti bene. Max ha lasciato il lavoro all’associazione per punti di vista differenti ma questo ci ha permesso di avere più tempo per noi e abbiamo messo su un grande orto qui davanti a casa. La gente del paese ci fa un sacco di complimenti.
Ieri però sono successi due episodi che ci hanno fatto pensare molto. Il primo episodio è successo al supermercato. Stavamo in fila alla cassa e mi era rimasto in mano un bicchiere di carta in cui avevamo bevuto acqua. Ho chiesto a Mattia di andarlo a buttare nel cestino. Per questo è uscito passando dalla cassa accanto alla nostra che era chiusa per raggiungere quel benedetto cestino che stava 2 metri più in là. Mattia è un fulmine quindi nel giro di pochi attimi ha fatto il “lavoro” e stava già tornando verso di noi. La cassiera si è girata verso di lui in malo modo e ha chiesto “Ma da dove sbucchi tu??” Mattia è rimastro pietrificato e ha guardato verso di me. A quel punto, la cassiera si è girata e sempre con un tono a dir poco alterato ha chiesto “Ma di chi è questo bimbo??” Io ho risposto che era mio. Sempre gridando, ha detto che lui non poteva assolutamente uscire dalla cassa chiusa. Al che ho risposto con molta calma che era semplicemente uscito per buttare un bicchiere. Non contenta ha continuato dicendo che, se l’avesse visto la guardia giurata, sarebbe stato rimproverato. Ho allora risposto che non credevamo fosse così grave e che comunque Mattia non sarebbe morto per un rimprovero! Ho chiesto se poteva ripassare per raggiungerci e lei ha detto che non poteva. Ho risposto “Va bene, vuol dire che ci aspetterà dall’altra parte!” e Mattia si è messo buono buono nell’angoletto ad aspettarci… L’episodio in sé non è niente di che ma mi sono chiesta che vita debba fare quella signora per avere reazioni del genere… Forse perché abbiamo vissuto molti anni in Brasile e nessuno alzerebbe mai la voce con un bambino, nessuno avrebbe avuto una reazione del genere per una cosa così futtile, lì la gente è sempre gentile e sorride… Non mi piace fare paragoni, anche perché siamo ormai rientrati da un anno e mezzo e dobbiamo cercare di adattarci alle regole, ma trovo molto triste questo tipo di reazione.
L’altro episodio è successo a Max ed è ancora più triste perché in questo caso c’è pure premeditazione! Come ho detto, Max non lavora più per Pacefuturo ma fa ancora le consegne dei pasti ai migranti, lavora per Claudia che gestisce la Caffetteria di Villa Piazzo (se passate in zona vi consiglio molto di venire a prendere un aperitivo o di venire a cena perché il posto è incantevole e merita davvero https://www.facebook.com/caffetteriadivillapiazzo/) e prepara appunto i pasti per i ragazzi. Alla consegna di due sere fa, Max si è reso conto facendo una curva che doveva avere messo male i contenitori del cibo. Per questo si è fermato, era praticamente arrivato alla prima casa in cui doveva consegnare e ha controllato la situazione all’interno del furgone. Meno male perché effettivamente si era rovesciata una parte del sugo. I ragazzi lo hanno aiutato a pulire, gli hanno dato una vecchia maglietta con cui ha tolto il più possibile e l’ha buttata nella spazzatura. Poi gli hanno dato dell’acqua con cui ha pulito un pò meglio l’interno del furgone e la strada. Quando è ritornato alla Villa per lasciare il furgone, ha chiesto a Jonny, uno dei ragazzi che lavora in cucina, se gli dava altra acqua e uno straccio per pulire più a fondo. Jonny gli ha detto di non preoccuparsi, che se ne sarebbe occupato lui. E così ha fatto. Il giorno dopo, Claudia ha chiamato Max chiededogli di spiegarle cosa era successo la sera prima… Voleva la sua versione visto che era venuto il sindaco in persona a lamentarsi perché avevano dovuto andare a pulire la strada con l’idropulitrice per “lo schifo lasciato dal suo furgone”! Ora io dico, il sindaco è venuto perché sarà stato chiamato da qualcuno… questo qualcuno deve aver visto la scena… avrà visto che una persona era in difficoltà, che ha pulito con l’aiuto dei migranti e che ha fatto del suo meglio… Ci si può rovinare la vita e rovinare quella degli altri per una macchia d’olio sull’asfalto?? Non era meglio uscire, parlare con Max e chiedergli se riusciva a pulire un pò meglio e magari dare anche una mano?? Siamo rimasti allibiti!
Meno male, sono davvero molte le persone gentili, presto vi devo raccontare del meraviglioso scambio che stiamo facendo con Manuela che ogni mercoledì insegna ai bimbi a dipingere, e noi continuiamo a vivere a modo nostro cercando di far capire alla gente che regalando tempo e sorrisi si vive molto meglio.