Quello che ci manca del Brasile…

Come sapete siamo tornati recentemente in Brasile per 40 giorni. Abbiamo fatto vari video che trovate sulla nostra pagina facebook e sul nostro canale youtube. Abbiamo rivisto molti amici e risolto alcune cose ma questo viaggio è servito anche a non perdere il nostro visto. Infatti anche se abbiamo una figlia brasiliana, dobbiamo rientrare ogni due anni per non dover rifare tutte le pratiche. Siamo stati a casa di un nostro caro amico italiano, Diego, a Vilas do Atlântico in Bahia. Poi abbiamo approfittato anche per andare qualche giorno nel nostro terreno a São Thomé das Letras a circa 1800 km da Vilas, qualche giorno a Praia do Forte dove abbiamo ancora il nostro negozio affittato e a Salvador dove è nata Sofia quasi 7 anni fa. Per lei è stato come vederla per la prima volta.

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una vista del Pelourinho a Salvador
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un paesaggio dell’ “interior baiano” vicino a Castro Alves lungo la strada andando a São Thomé das Letras
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la nostra casa Sítio da Barra a São Thomé sotto le stelle

Abbiamo passato dei bellissimi momenti, ci è piaciuto molto tornarci, è stato anche bello “spezzare” il lungo inverno piemontese ma tornare lì ci ha fatto capire una cosa: molte cose del Brasile ci mancano tantissimo ma, per ora, non vorremmo tornarci a vivere. In questo momento, la nostra vita è qui in Europa, presto di nuovo in giro in camper. Volevo però raccontarvi quello che ci manca. Ci mancano decisamente molto i sorrisi, la gentilezza, il poter essere sé stessi… Nessuno ti giudica per il tuo aspetto. Vai negli uffici pubblici e trovi persone che ti vogliono aiutare. Certo è il loro lavoro ma quante volte qui in Italia, ti senti come se chiedessi la luna o come se disturbassi. Questo in Brasile non succede davvero mai e da nessuna parte! Le persone anziane, le donne incinte o con bambini piccoli hanno la precedenza, in realtà probabilmente ce l’avranno anche qui, ma lì è una cosa normale, non lo devi chiedere, nessuno si lamenta, anzi se hai la precedenza e non la sfrutti, c’è sempre qualcuno che te lo ricorda.

In Brasile ci sono moltissimi venditori ambulanti, in spiaggia, in autobus, lungo le strade. Molti di loro saranno anche abusivi, nel senso che esistono le leggi anche lì, ma a nessuno verrebbe mai in mente di denunciarli perché lavorano in nero o perché tolgono lavoro ai commercianti! Nessuno vende acqua fresca, fette di dolce, noccioline, ghiaccioli, biscotti tutto il giorno sotto il sole per scelta. Ma rendono un servizio ed è una cosa positiva per tutti. C’è un equilibrio e soprattutto molta umanità. Se hai sete e sei in coda al casello o per lavori lungo le strade, troverai sempre chi ti vende la bottiglietta d’acqua. Noi siamo andati a Salvador in autobus e siamo passati in zone molto popolari. Il viaggio è durato quasi un’ora e mezza. Sono saliti moltissimi di questi venditori sia all’andata che al ritorno, gli autisti li fanno entrare ovviamente senza che debbano pagare il biglietto (questo è un appunto che devo fare solo perché non scrivo a brasiliani, per loro è una cosa assolutamente normale!), ognuno di loro ha qualcosa da offrire. Noi abbiamo comprato delle caramelle allo zenzero fatte da un ragazzo ex drogato e ex carcerato. Sì perché ti raccontano le loro ragioni, te lo dicono perché si sono ritrovati a vendere caramelle sugli autobus. E tutti li ascoltano con pazienza anche se i viaggi diventano così ancora più rumorosi, come se non bastasse il chiasso terribile fatto dai mezzi che spesso sembrano più dei vecchi catorci e dai clacson!

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un venditore di ghiaccioli a Salvador

Abbiamo dato un aiuto anche ad un altro ragazzo che non aveva niente da vendere ma recitava poesie. Ovviamente non si può aiutare tutti, ne salgono davvero troppi ma mai e poi mai ho visto qualcuno seccato per questo continuo via vai. Come ho detto, c’è molto rispetto ed umanità, cosa molto rara ormai qui in Italia. Mi torna alla mente un ragazzo a Natal, eravamo fermi al semaforo e lui voleva pulirci il parabrezza. Noi gli abbiamo chiesto di non farlo perché non avevamo soldi appresso, perfino i bimbi avevano dato un’occhiata per trovare spiccioli ma quel giorno non avevamo nemmeno un centesimo. Gli abbiamo chiesto scusa, queste persone si accontentano davvero di centesimi, ma lui ci ha risposto che i nostri sorrisi già gli bastavano e ci ha ringraziati. Ecco, questo è il Brasile che amiamo.

Molto spesso, quando si parla di questo grande paese, si parla di violenza, di droga, di assalti. E ci avevano detto che avremmo trovato una situazione molto peggiorata a causa della crisi. Certo, non posso dire che niente di tutto questo esista. La crisi c’è ed è forte. I prezzi sono quasi raddoppiati mentre il salario minimo è aumentato di una miseria (non arriva a 250 euro, è quello che guadagna la maggior parte della popolazione mentre il costo della vita è arrivato praticamente a quello europeo!). Questo significa solo una cosa: i poveri sono in aumento. E i poveri brasiliani sono davvero molto poveri, solo chi ha viaggiato e ha conosciuto realtà come queste può capire. A Salvador, ci è capitato di dare la pasta fredda che ci era avanzata ad un ragazzo, ci aveva chiesto di non buttarla quando ancora stavamo mangiando, la fame ci è passata in un attimo e l’abbiamo chiamato. Ci ha fatto svuotare il nostro contenitore in una busta di plastica ed è andato a mangiare con varie altre persone che lo aspettavano. Mentre abitavamo qui, siamo stati contattati da varie persone che avrebbero voluto lasciare l’Italia per trasferirsi lì. Il mio consiglio era sempre di fare prima un viaggio, il Brasile non è per tutti. Un giorno una persona mi scrisse, io mi voglio trasferire anche senza conoscere, non ho paura, posso vivere anche come un brasiliano. Ma questo cosa significa? Vivere come un brasiliano… come uno che si sposta in elicottero e vive blindato nei quartieri ricchi? O come la maggior parte della popolazione? Come questi ambulanti? Come quelli che raccolgono la canna da zucchero e vivono in delle baracche fatte da pochi pezzi di legno coperti da sacchi di plastica nera? Come i “catadores de lixo”, che sono quelle persone che raccolgono il materiale recuperabile come vetro, plastica, aluminio nei rifiuti? In Brasile la spazzatura viene differenziata grazie a loro ma è un mestiere fatto da persone molto povere. Un europeo non può capire con quanto poco devono vivere queste persone… Siamo troppo abituati a vivere bene, per quanto la popolazione si stia impoverendo anche qui siamo ancora davvero lontani da queste situazioni. La differenza è che lì non ti devi vergognare di essere povero, ti viene lasciata la possibilità di farcela, di vivere. E nonostante tutto, rimane un paese dove ti sorridono prima di qualunque altra cosa.